Alessandra Piccinini

Alessandra Piccinini nasce a Macerata, dove trascorre i primi anni di vita nel cuore del centro storico, in una casa antica sulle mura contraddistinta dal colore rosso del portone d’ingresso, che dà il titolo al suo romanzo d’esordio. Già dai primi anni dell’infanzia ha modo di conoscere l’entroterra marchigiano e in particolare le zone di Cingoli e Poggio San Vicino, da cui proviene il ramo paterno della sua famiglia. Entra così in contatto con i racconti e le leggende di paese, tramandati oralmente, che a tratti si ritrovano nella trama del racconto. Fin da adolescente si interessa di storia della Resistenza, musica, esoterismo e filosofia. A sedici anni le opere di Nietzsche sono le sue letture preferite. Si diploma a Bologna come truccatrice e ciò le permette di seguire dalla particolare prospettiva del “dietro le quinte” molti spettacoli teatrali in tutta Italia. Consegue la maturità classica, la laurea in Giurisprudenza e un Master in Diritto Comunitario e Comparato. Vince un concorso in un’amministrazione pubblica a Macerata, in cui presta servizio per un anno e mezzo, decide poi di lasciare il lavoro d’ufficio e dedicarsi alla professione di avvocato, nel ramo del diritto amministrativo, e ciò la porta a trasferirsi a Roma, dove svolge attività prima in uno studio legale internazionale, poi in uno studio associato. In quegli anni ha modo di conoscere a fondo non solo l’ambiente processuale, ma anche le dinamiche relazionali dei grandi studi, ricavandone alcuni tratti caratteristici dei suoi personaggi. Nel 2010 si stabilisce a Porto Recanati, dove attualmente risiede. Negli ultimi anni ha maturato un interesse per lo sciamanesimo e partecipa di frequente a cerimonie sciamaniche.
Per Le Mezzelane Casa Editrice ha pubblicato