Maria Teresa Chechile

Maria Teresa Chechile nasce a Zurigo il 14 gennaio 1971.
Originaria di Atena Lucana (Sa), suo paese d’origine e dal quale trarrà spunto, in adolescenza, per comporre la sua prima poesia “Di notte”, si trasferisce definitivamente nel 1998 nelle Marche, a Jesi, dove vive e lavora come infermiera. La sua professione unitamente alla sua versatilità nello scrivere, che si evincerà sin da piccola, le varranno, come riportato da numerose testate giornalistiche e agenzie di stampa, l’appellativo di “infermiera/poetessa”. Sarà proprio questo connubio, tra le esperienze dell’infanzia in Svizzera, dell’adolescenza in Italia e la sua innata curiosità, intrecciandosi con la sua professione, a farla perseverare nello scrivere, nel continuo tentativo di scavare nell’umano e scovarlo, non solo nella sua totalità ma di sviscerarlo e talvolta smascherarlo.
Vanta al suo attivo riconoscimenti a vario titolo che, attraverso il suo poetare, la porteranno a interrogare sull’interazione che intercorre tra l’uomo e il mondo circostante, quale risultanza all’interno di un più complesso muoversi e agire. Menzioni speciali e di merito, diplomi, recensioni, pubblicazioni in antologie ed enciclopedie, anche di prestigio, come quella del “Premio Mario Luzi”, con l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana e nell’agenda dello scrittore della Repubblica Italiana per l’anno 2020/21, sono l’attestazione della validità delle sue opere, proiettandola nel vasto mondo letterario.
Ha collaborato con A. Quasimodo (attore e regista, nonché figlio del premio Nobel Salvatore Quasimodo) che per la prima volta la seleziona e include nell’antologia de “I poeti contemporanei”. Antologia che è depositata presso la biblioteca Nazionale di Firenze, presso quella di Castro Petronio a Roma e, sempre nella capitale, presso la biblioteca Alessandrina dei beni culturali.
Sarà lo stesso Quasimodo che la interpreterà in una raccolta con le sue poesie più rappresentative, tra le quali “Di notte”, quest’ultima poesia più premiata. E sarà sempre questa lirica che le aprirà la strada, in lungo e in largo per l’Italia, facendola apprezzare e conoscere a un pubblico più ampio, suggellando l’inizio di una nuova stagione in campo poetico/letterario.
Ha collaborato con Franco Picchini, attore e doppiatore di fama in altrettanti numerosi film che hanno segnato il cinema italiano, interpretandola in “AUT-AUT” (o questo o quello). Scritta negli anni di maggiore maturità e che segna la fase di passaggio nella vita della poetessa, non solo dal punto di vista stilistico ma anche narrativo, è questa l’opera che se da una parte coniuga la necessità di porre un “Io”, dall’altra quella di una infaticabile ricerca della condizione umana e la continua scelta al quale l’uomo è sottoposto.
Nel novembre 2019 questa stessa poesia le varrà il secondo posto al concorso letterario “Idea donna” ad Ascoli Piceno. Scritta a Jesi, anni in cui il percorso di vita della Chechile si stava delineando, in essa è contenuta l’esaltazione e l’affermazione del proprio “Io”. È un viaggio all’interno di se stessi, con tutti i limiti, ma anche con tante domande sull’essere, aprendo il dibattito alle molteplici risposte. In “aut-aut”, infatti, si evince, in quel percorso di vita tra alti e bassi, la necessità di fare ordine che, sia pur dando priorità alle esigenze, trovano soluzioni e forse, illusoriamente, di non riuscire mai a giungerne a conclusione, perché ci sarà sempre un dualismo di fondo che porrà l’uomo in quell’infinito conflitto. È il tentativo tra essere etica o estetica, tra forme dell’apparire o quelle dell’essere.
Nel settembre 2019, per il premio “Friuli storia”, a Udine, è nominata membro di giuria popolare. Sarà poi anche membro di giuria al concorso di poesia “I versi non scritti…” a Teverola (Ce), premio al quale, qualche anno prima, aveva partecipato ottenendo la menzione di merito.
Riconoscimenti anche a livello Istituzionale come quello, nel giugno del 2019, che il suo Paese d’origine, Atena Lucana (Sa), le ha tributato con il premio “Filii di Atena”. Un evento che ha visto l’attestazione anche da parte di altre figure istituzionali, a partire dalla Regione Marche, nella persona del presidente di giunta A. Mastrovincenzo, di A. Ginesi, professore emerito di storia dell’arte, già ordinario presso l’accademia di belle arti di Macerata e console onorario della federazione Russa nelle Marche, del sindaco della città di Jesi M.Bacci, e una recensione all’opera “Di notte” dall’amica e scrittrice R. Iacomino, della presidente Associazione culturale di Fano-Marotta E.Riccardi, per la quale sarà nominata socia onoraria, e anche dallo stesso A. Quasimodo che, già nel 2018, al festival internazionale “Il Federiciano”, la città della poesia di Rocca Imperiale (Cs), la incentivava a proseguire [… Avviata sulla difficile strada della poesia…].
E poi ancora un cimentarsi tra pensieri e immagini, tra il vedere e il sentire attraverso la fotografia. Un aspetto questo non trascurabile anche se poco praticato, che l’hanno portata a essere scelta ed esposta per la prestigiosa biennale d’arte, “Moovart Co-expo – Amedeo Modigliani”, presso il museo Zeffirelli di Firenze e poi ancora alla “Biennale del Tirreno” di Cava De Tirreni (Sa).
Vetrine di tutto punto per raccontare, tra foto ed espressione poetica oltre il percepire, anche il vedere. Un fermo immagine su quel mondo che, ineluttabilmente, ci circonda e ci avvolge.
Nel 2019 viene premiata al festival internazionale “Umbria Art” di Terni per la sezione letteratura.
Ha collaborato con la casa museo Alda Merini patrocinato del 6° Municipio di Milano.
Ottiene, sempre nel 2019, un riconoscimento per il “Premio Europeo Oscar Wilde” a Ottaviano (Na), alla presenza del presidente dell’OPE (Osservatorio Parlamentare Europeo).
Ha partecipato a due importanti masterclass in scrittura e poesia, una con Mogol, nella tenuta dei ciclamini del grande maestro insieme a Francesco Gazzè, l’altra sempre con Mogol e A. Quasimodo.
Va menzionata anche la nota di merito che le viene assegnata al “Premio Nicola Martucci” di Valenzano (Ba) patrocinato dalla Presidenza del Senato, della Camera dei Deputati e del Consiglio dei Ministri, con un monologo per la sezione prova d’attore.
Nel febbraio 2020 la poesia “Pensieri fugaci” viene insignita di menzione di merito e annoverata nell’antologia “Pensieri e parole” dell’accademia dei bronzi e distribuita in tutte le principali biblioteche italiane nonché quella dell’accademia delle belle arti.
Nell’aprile del 2020 collabora con la prestigiosa Casa della poesia di Monza per una video poesia in dialetto della sua terra d’origine.
Mentre sarà, ancora una volta la poesia “AUT- AUT” a essere inclusa nell’antologia “Club degli autori” cenacolo dei poeti di Monza – Brianza.
Sempre a giugno del 2020 viene insignita del titolo di alfiere della poesia da parte dell’Accademia dei Bronzi di Catanzaro.
Un riconoscimento le viene attribuito dal premio letterario internazionale “Penna D’autore” con menzione d’onore per la poesia “Il giuoco delle parti” che come la stessa autrice definisce è stata la bozza e il preludio a quella più completa della poesia “Di notte”. A dimostrazione che anche le bozze hanno uno spiccato valore di riconoscimento.
Tra il maggio e il giugno del 2020 le vengono assegnate due importanti riconoscimenti. Il primo dall’associazione “La memoria viva” come ambasciatrice tra anima e corpo, il secondo con la poesia inclusa nell’antologia “Cara Italia ti scrivo” con l’opera “In trincea ai tempi del Covid” promossa dall’Associazione Tigulliana di Santa Margherita Ligure.

Per Le Mezzelane Casa Editrice ha pubblicato