L’immagine malvagia – carta

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Descrizione

Uno scrittore di thriller in debito di ispirazione. Un serial killer pentito che vuole scrivere la propria biografia. E tanti, tanti omicidi. Passato e presente si fondono in un lago di sangue nella nuova opera del “Parrucchiere del brivido”.

di Roberto Ricci

Quando a Demetrio Avolfi, serial killer pentito, viene concessa la semilibertà, chiede anche che gli venga consentito di scrivere la propria biografia con l’aiuto del suo scrittore preferito, Luigi Diamante. Quest’ultimo, in crisi di ispirazione, è inizialmente titubante, ma, convinto dal suo editore, infine accetta. Un giorno, però, Demetrio non fa ritorno in carcere. Subito dopo viene uccisa una donna disabile, il tipo di vittima da lui preferito. Il commissario Ranieri gli dà la caccia, ma Luigi e Sonia Foschi, la psicologa che ha seguito Demetrio, non sono convinti che sia lui il vero assassino. I loro dubbi paiono venire confermati quando viene ritrovato il cadavere di una seconda vittima, questa volta non disabile. Mentre gli omicidi si susseguono, emerge un filo conduttore che lega le vittime a una tragedia avvenuta anni prima in città. Per fermarli, il commissario deve andare a fondo di questa tragedia e scoprire se l’assassino è davvero Demetrio o un suo feroce emulatore.

Informazioni aggiuntive

Autore

Roberto Ricci

Pagine

224

Formato

15×21 – rilegato – con alette – con segnalibro ritagliabile

1 recensione per L’immagine malvagia – carta

  1. Maria Grazia

    Ho letto tutti i libri dell’autore e trovo che la sua ultima pubblicazione sia tra le più piacevoli e interessanti.
    I capitoli sono brevi, le pagine, tra le quali serpeggia anche una sottile vena di ironia, scorrono come una sceneggiatura, rendendo la lettura distensiva e difficile da interrompere.
    L’interesse, infatti, si mantiene su registri abbastanza alti, anche prima di entrare nel vivo del “giallo”, quando il coinvolgimento e la curiosità spingono ad una lettura via via più incalzante.
    Il romanzo è un giallo connotato da tinte horror, che qui tuttavia non assumono quel risalto che caratterizza la più parte della produzione di Roberto Ricci.
    Mentre non mancano certe note erotiche, un po’ trasgressive, a colorare e vivacizzare ancor più le pagine che avvicinano alla conclusione.
    Un libro, dunque, non solo per gli amanti del “giallo”.
    Ne consiglio vivamente la lettura.

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