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Un percorso di ricerca interiore alla riscoperta del Sé segnato, in guisa di pietre miliari, da poesie brevi e brevissime, caratterizzate da un linguaggio chiaro e quasi rarefatto nella sua liricità.Cantautrice e poetessa di talento, con la silloge “Oltre il visibile” Federica Messi guida il lettore alla contemplazione della natura e all'esplorazione dei sentimenti più intimi, in una celebrazione della vita in tutte le sue sfumature.Solo socchiudendo gli occhi sarà possibile cogliere l’essenza delle cose, sentirne l’extra-materialità. Solo socchiudendo gli occhi riusciremo a ricevere le immagini dall’invisibile.Kintsugi: l’arte giapponese di ricostruire gli oggetti usando l’oro per saldare i cocci, creando nuova bellezza. Perdono: l’oro capace di rimettere insieme i cocci di un’amicizia o di un amore, restituendo felicità.Sappiamo ancora ascoltare, decifrare i segni del mondo? Ascoltare, sentire, è una scelta, un atto creativo e questi 180 “brevi racconti del sonoro” ci ricordano come fare.“Le meraviglie del Duemila”, pubblicato da Emilio Salgari nel 1907, è una vera “meraviglia” della narrativa speculativa, che racconta un futuro immaginato molto simile al nostro presente, comprese innovazioni tecnico-scientifiche e, purtroppo, inquinamento e cambiamento climatico.Le vecchie foto di un album di famiglia portano il protagonista a rivivere la sua infanzia e la sua giovinezza, trascorse in un paese dell’Appennino marchigiano. Un mondo e un tempo ormai svaniti, che le parole di questo libro fanno rivivere e amare.Una raccolta di liriche dall’andamento talora speculativo, derivato dalla professione filosofica dell’autore.Una coppia apparentemente felice, sulla quale si addensa una nube maligna, una nube che porterà sospetti, tradimenti, follia e morte. Perché niente è come sembra.April ha salvato Terr, ma la sua vita è andata a rotoli. Non riesce a controllare il suo dono e ha paura di fare del male ai suoi amici. I problemi però la perseguitano ed è costretta ad affrontarli. Per fortuna al suo fianco ci sono la potente dea Sekhmet e la cagnetta Mayo.Gli strappi di una vita, con la violenza necessaria al loro esistere, sono possibilità del nuovo, sono rottura di un equilibrio esistenziale spesso radicato nell'abitudine. I versi della raccolta suggeriscono il coraggio di non ripararli, ma di interrogarsi su quello che la vista coglie nelle aperture create e contemplare l'oltre, un luogo dove incontrare finalmente se stessi.Il nocciolo della missione poetica propugnata dall’autore sembra ricondursi alla volontà dello stesso di rendersi testimone e sostenitore di un poiesis che disdegna le tenebre e la mortificazione nel dolore, mirando, invece, alla luce, che si fa elogio alla vita e che è gloria in ogni nome di chi è venuto al mondo grazie ad un atto d’amore” (Stefania Giammillaro).Poesie che riflettono sulla fragilità dell'essere umano, sull'inutilità di alcune battaglie e sulla difficoltà di trovare pace e redenzione. Un viaggio poetico che invita il lettore a riflettere profondamente sulla propria esistenza, sul proprio “errare” nel mondo e sulle proprie emozioni.Quella di Colacrai è una poesia in cui si può persino avvertire l’odore della pelle (ma anche del sole della neve del sangue) così come il tanfo delle prigioni in cui si consumano agonie silenziose. Il verso a tratti si dilata, facendosi narrazione.Dopo Il bauletto dell’Armida, torna la perpetua di don Tarcisio, decisa a riallacciare i fili della sua vita passata, e soprattutto a scoprire che fine ha fatto l’Otello, il fidanzato traditore.