Alice Kyteler: La strega di Kilkenny. A.D. 1324 – carta

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Descrizione

Chi era Alice Kyteler? Una ricchissima nobildonna, una druidessa o una strega? Di quale tremendo segreto, capace di far tremare re e papi, è stata l’ultima custode?

di Lorena Marcelli

Per la prima volta nella storia, Richard de Ledrede, vescovo di Kilkenny, accusa una nobildonna, Dame Alice Kyteler, di essere a capo di una setta eretica dedita alla stregoneria e alla magia nera. Dame Alice Kyteler doveva essere una donna bella e avvenente, e questa supposizione è avvalorata dal fatto che si sposò per ben quattro volte, ogni volta, con uomini ricchissimi e importanti, oltre che nobili. All’inizio del 1300 Alice decide di trasformare l’ostello di famiglia, il Kyteler’s Inn, in un punto di ritrovo per uomini e donne dediti all’Antica Religione. Presto si comincia vociferare che nella locanda si svolgano riti satanici e che vi siano nascosti oggetti “molto importanti e pericolosi”. Quando l’anziano quarto marito della nobildonna inizia a perdere peli e unghie, una serva lo convince a denunciarla al vescovo, che già dal suo arrivo in Irlanda sta raccogliendo prove contro di lei, e, soprattutto, sta cercando di entrare in possesso di un importante segreto che la donna conserva. Una storia mozzafiato, tratta dagli atti originali del processo redatti personalmente dal vescovo de Ledrede.

Disponibile anche in ebook

Informazioni aggiuntive

Autore

Lorena Marcelli

Pagine

308

Formato

13 x 19 – con alette – con segnalibro ritagliabile

1 recensione per Alice Kyteler: La strega di Kilkenny. A.D. 1324 – carta

  1. Maria Rosaria

    Ho scelto di leggere questo romanzo perché ero rimasta affascinata dal precedente “L’enigma del Battista” della stessa autrice. Dunque conoscendo le capacità narrative di Lorena Marcelli ero sicura di non restarne delusa. Così è stato. Si tratta infatti di un bellissimo romanzo storico, non facile da recensire proprio per la dedizione e la maestria con cui è stato realizzato. In esso l’autrice ci racconta le vicissitudini di una nobildonna bella, sapiente, sicura di sé e caparbia, realmente vissuta tra gli ultimi anni del XIII° secolo e l’inizio del XIV°. Alice Kyteler, questo il suo nome, possedeva tutte quelle qualità che al giorno d’oggi fanno di una donna un simbolo di successo e realizzazione, ma che a quei tempi erano non solo causa di invidie e maldicenze ma anche di accuse pesanti. Una donna non poteva sapere e conoscere tante cose né tanto meno imporsi agli altri, soprattutto agli uomini, come solo lei era in grado di fare con determinazione e orgoglio. Dedita all’Antica Religione, edificava la sua fede sul culto di antiche divinità e non di un unico Dio. Alice Kyteler e tutti coloro che erano del suo stesso credo non andavano in chiesa, ma praticavano rituali di luce, magia, amore e continua conoscenza fondati sulla simbiosi con la natura, con i ritmi delle stagioni e sul culto della Dea e del Dio come divinità alla pari e dalla cui unione si generava “il tutto”. Religione dunque vista dal cristianesimo come un male da estirpare e per la quale in tanti furono bruciati sul rogo. Alice, inoltre, era esperta di erbe e infusi che utilizzava regolarmente allo scopo di curare le malattie che affliggevano gli abitanti di Kilkenny. Fu per questi motivi considerata eretica e strega, fu accusata di aver avvelenato tre dei suoi quattro mariti e perseguitata. Fu proprio la serva dell’ultimo ricco consorte che, nel momento in cui l’uomo cominciò a perdere peli e unghie, lo convinse a denunciarla al vescovo de Ledrede, il quale già dal suo arrivo in Irlanda stava raccogliendo prove contro Alice. Soprattutto stava cercando di entrare in possesso di un importante segreto, una reliquia, che la donna conservava in qualche luogo.
    Una storia coinvolgente che consiglio di leggere a tutti gli appassionati del genere ma anche ai meno attratti. Basta non lasciarsi scoraggiare dalle minuziose descrizioni di quel periodo così lontano da noi, cui l’autrice si dedica in particolar modo nella prima parte del libro. È importante considerare che Lorena Marcelli è stata in grado di riportare fatti realmente accaduti e di incastrare tra loro accadimenti, vicende, luoghi, personaggi e intrighi in modo davvero abile e infallibile. Ogni parte del libro è funzionale alla comprensione dell’intera trama dentro la quale man mano che ci si immerge, più non ci si distacca.

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