Descrizione
In un percorso personale di crescita interiore, Clelia ci racconta le sue emozioni in versi. Battito,battiti… il suono della vita.
La raccolta è dedicata alla figura di mio padre che mi ha aiutata a coltivare i miei sogni, sempre. È una silloge autobiografica, che si è sviluppata in circa sei mesi e raccoglie tutte le emozioni intense, le separazioni, l’amore a volte sofferto, i momenti con la mia famiglia, i rapporti conflittuali.
“Battiti” rappresenta me stessa a tutto tondo ed è un percorso personale di crescita interiore.
Il titolo nasce proprio dalla idea del “battito”, potrebbe essere quello del cuore, ma potrebbe essere anche quello delle ali di una farfalla che spicca il volo… Libera. Finalmente.
CarlaParolisi –
Ho approfittato di un viaggio in treno per dedicarmi alla lettura di questa raccolta di poesie di Clelia Moscariello. Devo dire che è stata così coinvolgente che non ho staccato un attimo gli occhi dal libro. Strano per chi, come me, si perde a guardare fuori.
Il fatto è che sembrava di leggere quasi un racconto in versi, quello che fa a cuore aperto l’Autrice. Mette a nudo la sua anima e ci racconta di sè, di amore, di famiglia, di persone care e di emozioni di tutti i tipi.
“Il titolo nasce proprio dalla idea del “battito”, potrebbe essere quello del cuore, ma potrebbe essere anche quello delle ali di una farfalla che spicca il volo… Libera. Finalmente”, come l’Autrice stessa racconta.Io ho amato particolarmente “Bambole“;Ogni strada, in cui scrive:
“…capisco il tuo sorriso adesso,
e comprendo il tuo tono di voce,
ma non sopporto questa cosa di me,
questa cosa che non ha un nome,
che non sia il tuo”.
E poi la poesia “Seduzione“:
“Continuerò a sedurti,
perché il sangue che sgorga nelle mie vene è
sangue pazzo,
il mio cuore non pulsa solo per te,
batte perché sono viva”.
Bella anche quella dedicata alla madre, dal titolo “Mia madre”:
“Il tuo animo è essenziale,
lontano da tutti gli stereotipi.
Sapore di miele nel tuo animo ruvido,
quello grezzo che cercano le api con avidità,
e di limone acerbo,
quando sei dura con te stessa e con gli altri.
Non sei mai stata una mamma come le altre,
non sapevi di nutella, di cioccolato, di
caramelle e di zucchero,
il nostro amore è cresciuto con il tempo,
non sapevi nulla delle coccole,
e le mie lacrime bagnano il tuo viso,
quando mi avvicino per baciarti e sento il tuo
profumo,
che non sa di fiori,
è fresco ma ancora acerbo per poter sbocciare,
sa di gite campestri, sa di rude,
di tutte le cose buone che diamo per scontato […]”
Intensa anche “L’amore mancato”:
“…chi mi raccolto oggi ha fatto carico della parte
più pesante di me,
che non è l’anima, la mia anima è leggera,
chi mi ha raccolto oggi ha sollevato un masso
di cemento,
tutto l’amore che mi è mancato,
perché l’amore pesa sempre, anche quando
manca”.
Ho trovato “Messenger” romantica e irriverente allo stesso tempo.
E poi, “Penelope“:
“Alla fine le abitudini contano,
eccome se contano,
le sirene lo avevano reso vivo,
ma Penelope era la sua casa.
Solo la sua casa”.
Ed una descrizione meravigliosa di sé in “Poesia“:
“Mi dispiace se non ho dentro foglie appassite,
ma petali di rose,
Forse ti aspettavi la tristezza da me,
Ma io non so cosa sia davvero,
conosco solo la malinconia,
quella di una eterna primavera che aspetta
tutti gli inverni per poter sbocciare,
conosco la profondità del mare,
non quella di una pozzanghera,
non sono morta dentro,
sono viva più che mai,
e sono dentro di te se solo mi sai leggere
e ascoltare”.
A chi consiglierei questo libro?
A chi ha voglia di immergersi in una storia personale intensa, profonda, passionale e vera raccontata in versi.