Celeste imperfetto – carta

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Descrizione

Moderno Don Chisciotte, Giovanni combatte impavido un mondo che sembra non girare mai per il verso giusto, in una Firenze segreta e avendo come mappa le costellazioni sul soffitto.

«Dio esiste, gli uomini sono buoni e il denaro non è importante.» È con queste convinzioni che Giovanni affronta gli ostacoli che la vita gli pone davanti e, come un moderno Don Chisciotte, combatte impavido un mondo che sembra non girare mai per il verso giusto. Il racconto della sua vita si sviluppa fino all’età matura e si snoda intorno alle sue innumerevoli vicissitudini sentimentali. Celeste Imperfetto è la storia di un sogno, la storia di una generazione, di un paese allo sbando che ha perso i valori che lo sostenevano. È anche la storia della famiglia italiana negli ultimi trent’anni, della sua profonda crisi, del suo lento disgregarsi in virtù di un benessere economico che l’ha ridotta in briciole. Ma una salvezza esiste, anche per Giovanni: l’amore per la cultura, la mistica bellezza della musica, il fascino dei ricordi e il tempo che passa, sono le non piccole speranze di cui si riveste. Il suo catalogo delle donne, le stelle appiccicate sul soffitto e gli angoli più segreti della sua Firenze, compongono il suo personale tentativo di combattere l’eterna e implacabile dissoluzione di tutte le cose.

Informazioni aggiuntive

Autore

Fabio Falugiani

Pagine

400

Formato

15×21 – rilegato

1 recensione per Celeste imperfetto – carta

  1. vito ditaranto

    “Di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore.” (Nietzsche Friedrich)

    “…C’è una casa con un vialetto davanti e io che lo attraverso. È sera, apro la porta e due pargoletti mi corrono incontro e mi abbracciano dicendomi: «Papà, sei tornato! Mamma, c’è papà!» Allora proseguo, arrivo in cucina e ci sei tu che prepari la cena, con i capelli tirati su e gli occhi nocciola. C’è un giardino oltre la porta di casa. Domani taglierò il prato e, mentre i bimbi giocheranno intorno tu mi porterai il caffè, poi ti incamminerai verso la soglia, io ti guarderò e sarò felice…”

    Per Giovanni esiste soltanto Dio e grazie a lui riesce ad affrontare le avversità della vita. L’uomo è la manifestazione del divino, la sua manifestazione nella materia, la sua manifestazione nel tempo e nello spazio. Quanto più il manifestarsi di Dio nell’uomo si unisce indissolubilmente alle manifestazioni di altri esseri, tanto più egli esiste. L’unione di questa sua vita con le vite di altri esseri si attua mediante l’amore. Dio non è amore, ma quanto più grande è l’amore, tanto più l’uomo manifesta Dio, e tanto più esiste realmente.
    Dove va l’ago va anche il filo.
    Una narrazione ironica e toccante che accompagna il lettore in un luogo dove ognuno può riconoscere anche la propria storia da una posizione sorprendente e inaspettata.
    A cosa servono le parole? A riempire le intercapedini tra i silenzi? A delimitare l’infinità degli spazi bianchi?
    Sembra di sentire battute tra queste pagine, frasi spezzate intense e dense, piene di livore. Parole scritte sui muri, racconti presi in strada che raccontano i valori di un uomo attraverso la storia della sua vita.

    “…A volte sento che stai per scoppiare a piangere,
    ma voglio vedere la luce della luna in fondo ai tuoi occhi,
    non ti lascerò mai sola, mia piccola, mai sola…”

    Fabio Falugiani ci rende consci che ciò che a noi sembra l’eterno e l’assoluto non è che un mobile rollio e beccheggio della vita che ci fa parer la stessa come un veliero in balia dell’oceano che tende a sollevarsi fino alle stelle e precipita fino agli abissi.
    La lettura del racconto appare con occhi inguaribili del protagonista sino a divenire gli occhi dell’indagatore-lettore.
    A me, attento lettore di Falugiani, l’effetto delle sue parole scritte su questo libro hanno seguito nella mia vita, come l’eco profonda che i monti mi rimandano ad ogni mio urlo disperato. L’eco risulta quindi estremamente necessario per comprendere la natura di quest’opera.
    L’autore racconta e fa raccontare a Giovanni la propria vita e ne raccoglie le impressioni.
    Nel linguaggio di Giovanni le parole non infilano le cose come frecce, ma le sfiorano come piume, o colpi di brezza, o raggi di sole, dando luogo a molteplici diffrazioni, a richiami armonici, a cromatismi polivalenti, a fenomeni di fecondazione letteraria, ed è facile vedere i “duomi del pensiero” che si muovono lenti spinti dai moti più segreti. La parola diviene come una caramella, qualcosa da rigirare tra lingua e palato con voluttà, a lungo, estraendone fiumi di sapori e delizie. Parole belle, parole brutte, parole misteriose, parole semplici, parole complesse, parole didascaliche, parole poetiche, parole logiche, parole in libertà. La tensione poetica del protagonista accompagnerà tutta la vostra lettura e forse tutta la vostra vita.

    Sapete cos’è la cosa più incantevole di questo libro?
    La descrizione del cambiamento. Quel cambiamento che può essere così costante che non senti nemmeno la differenza fino a quando non muta tutto. Può essere un processo così lento da non accorgerti che la vita è meglio o peggio sino a quando non è diversa. Oppure leggendo potrai avvertire la sensazione che il cambiamento può essere radicale e tutto è diverso in un attimo.

    Ha ragione Foucault:
    “Se è vero che ogni azione morale implica un rapporto con il reale in cui si compie e un rapporto con il codice cui si riferisce, è vero altresì che essa implica un rapporto con se stessi, e questo rapporto non è semplicemente ‘coscienza di sé’, bensì costituzione di sé come soggetto morale”.

    Quella morale innata in Giovanni il quale combatterà sino alla fine la sua eterna e implacabile dissoluzione di tutte le cose.

    Lo stile della scrittura garantisce una lettura piacevole. Si tratta di un libro scritto molto bene.
    Il ritmo della narrazione non risulta per niente noioso.
    La lettura è stata per me un ostinata presenza, intollerabile realtà, interminabile provocazione, ineccepibile alternatività, scomoda. Il protagonista è stato un eterno violentatore di tutti i miei pensieri, ma…nei miei sogni…
    “Sublime” e “Impeccabile”.

    Così come sublimi sono i sobbalzi interiori che l’autore crea in maniera ineccepibile e che rendono la narrazione stessa più interessante.
    Leggendo questo libro vi ritroverete sicuramente dentro un sogno, il Sogno della Coscienza.
    Vi consiglio vivamente di leggere questo libro, che vi porterà a riscoprire, attraverso le emozioni del protagonista, le vostre emozioni più intime. Un ottimo libro, da non perdere assolutamente.

    E’ stato davvero un grande piacere leggere questo libro. Alla fine le emozioni pure trionfano portando via tutti i pregiudizi.

    Ora “Sorridi”. E quando avrai un momento di smarrimento o indecisione, fermati, aspetta e senti il tuo cuore.
    …a mia figlia Miriam con infinito amore…vito ditaranto.

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