Gli uomini dei Tre Presidii – carta

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Descrizione

“Uguale al nostro. Simile a quello delle mie vene.””
Uomini e orchi hanno lo stesso sangue, eppure da millenni, da quando una catastrofe ha spazzato via gli Antichi, non fanno altro che combattersi per la supremazia sulla terra dei Tre Presidii.

di Stefano Cardellini

Uomini e orchi sembrano avere lo stesso sangue, eppure da moltissimi anni si combattono senza esclusione di colpi.
Sono passati vent’anni dall’ultima guerra, vinta dagli uomini, e Knut, il Superbo Dominatore del popolo setico, non ha dimenticato l’amara sconfitta. Accecato dall’orgoglio, ordina ad Armalid, il più fidato dei suoi generali, di scendere tra gli uomini, rapire le loro donne e avvelenare i pozzi, così da averli in pugno.
Durante un’incursione, Armalid rapisce le figlie di Bisenven, Signore del Primo Presidio, e le conduce ad Alfaron, la capitale dei Setici. A questo punto Bisenven si vede costretto a chiedere aiuto agli altri due Signori e agli antichissimi ordini dei Controllori di Acque e dei Controllori della Mente per ritrovare le figlie e liberare una volta per tutte le terre degli uomini dalla minaccia costituita dagli orchi.
A capo di un manipolo di guerrieri e mercenari, il Maestro Balodin, due giovani Controllori di Acque e due giovani Controllori della Mente partono per Alfaron, dove giungono dopo aver affrontato tradimenti e imboscate e aver subito dolorosissime perdite. Qui, tra un susseguirsi di avventure e combattimenti, riusciranno a liberare le figlie di Bisenven e le altre donne rapite e attenderanno l’arrivo dell’esercito degli uomini per la strenua battaglia finale.

Informazioni aggiuntive

Autore

Stefano Cardellini

Pagine

276

Formato

13×19 – con alette – con segnalibro ritagliabile

1 recensione per Gli uomini dei Tre Presidii – carta

  1. negozioadmin

    Cosa c’è di più classico nel fantasy che la perpetua guerra tra umani e orchi? Nonostante ciò, questo romanzo presenta parecchi elementi di novità. Innanzi tutto gli umani di cui si parla, così come gli orchi, compaiono millenni dopo un evento tanto oscuro quanto sconvolgente che ha spazzato via gli Antichi. Poi le due razze hanno habitat diversi, in quanto, per motivi che non sono noti, gli uomini possono scendere dalle montagne su cui vivono solo utilizzando scomodi accorgimenti, a rischio della vita. Nonostante ciò le due razze hanno lo stesso sangue, anche e soprattutto perché gli orchi, le cui femmine sono sterili, possono riprodursi solo ingravidando femmine umane, che non trovano altro modo di procurarsi se non razziandole.
    Un libro pieno di azione, con un colpo di scena a ogni pagina, eppure, in ultima analisi una metafora delle lotte intestine che oggi più che mai sconvolgono l’umanità, perché il sangue di ogni uomo, come nel caso di uomini e orchi di questo romanzo, ha sangue “Uguale al nostro. Simile a quello delle mie vene.”

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