Descrizione
Gente che scompare. Un dolore sordo in chi resta, che a poco a poco diventa rabbia.
Contrada, provincia di Città dello Stretto, Calabria Ultra.
In una domenica di fine millennio Anna, una ragazzina bionda e dolcemente acerba, scompare nel riverbero del sole primaverile. La ricerca affannosa della Polizia non porta ad alcun esito, nonostante l’impegno dell’ispettore Macrì. Le ipotesi si accavallano, fino a depositarsi su quella più accomodante di un sequestro di ‘ndrangheta finito male.
A distanza di quindici anni Marco non ha superato la perdita della sorella gemella Anna, e agita la sua vita in un vuoto emotivo alimentato dalla disgregazione dei suoi affetti familiari. Il suo oblio affettivo viene appena mitigato dal precario rapporto con Carla, studentessa liceale appassionata di antichità, che lo trascina nelle sue escursioni domenicali a caccia di storia, facendogli conoscere la splendida Condojanni. Marco trova per caso una traccia che lo potrebbe condurre vicino alla verità sulla sorella, ma ormai sfiduciato dalla Giustizia, preferirà agire da solo. All’inseguimento di un Fantasma predatore di bambine, verrà trascinato in un vortice che lo porterà allo sconvolgimento del suo equilibrio mentale. Tuttavia, la verità resta quasi sempre invisibile agli occhi di chi più la cerca, e al termine di un tormentato cammino di sangue e orrore, Marco la accoglierà sulla propria pelle a carissimo prezzo, scoprendo quanto possa essere pungente e feroce il suo abbraccio.
Annamaria –
Dopo tre pubblicazioni indipendenti e che hanno riscontrato molto favore tra gli amanti del noir, l’autore calabrese Anton Francesco Milicia, viene adottato dalla casa editrice Le Mezzelane che cura la pubblicazione di Hic sunt leones, un romanzo in cui il genio di Milicia ci trascina in una storia che tiene incollati gli amanti della bella scrittura.
Ancora una volta la Locride è teatro indiscusso dei fatti narrati. Con poche, ma decise pennellate l’autore descrive l’ambiente, introducendo il lettore in quel paese immaginario e misterioso che è Contrada, immerso nel paesaggio dell’Aspromonte, tra antichi borghi di gente per bene e anime equivoche.
Qui troviamo Marco, il giovane protagonista che, nonostante siano trascorsi quindi anni dalla scomparsa di Anna, la sua gemella, non riesce a darsi pace e continua a torturarsi e a ritenersi responsabile di quanto accaduto. La sua ricerca della verità sembra aver trovato una svolta il giorno in cui una traccia sembra emergere dal passato: una targa e un nome che permetteranno a Marco di preparare la sua spietata vendetta. Ma qualcuno muove i fili della vicenda, un’ombra sta approfittando della disperazione di Marco, insinuandosi nella storia in modo subdolo e prepotente.
Hic sunt leones, scrivevano i romani sulle antiche carte geografiche in corrispondenza di territori africano, per indicare che in quelle terre era possibile prelevare fiere per le lotte gladiatorie, ma soprattutto per importare schiavi e manodopera a basso prezzo. Ed è quello che fa il “fantasma” che guida Marco nella sua follia.
Un romanzo davvero ben scritto, dove i personaggi risultano ben delineati, i luoghi dipinti con la consapevolezza di chi li conosce bene, sia dal punto di vista storico che politico, e la narrazione risulta perfetta, tra briciole disseminate tra le pagine che condurranno a un epilogo imprevedibile, lasciando il lettore senza fiato e con la consapevolezza di aver scoperto un autore eccezionale.