Il signore di Tareb – carta

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Descrizione

Jereb, il signore di Tareb, vive al tempo dei Fenici, eppure è un uomo dei nostri tempi. Moderno infatti è il suo rapporto con la famiglia, che è la sua vera ricchezza, e moderni sono i suoi dubbi, pene e preoccupazioni. Con la scrittura fluida e coinvolgente che le è caratteristica, Elianora Pizzichini ci racconta la sua storia.

di Elianora Pizzichini

Jereb, la cui storia è ambientata al tempo dei Fenici, è un umile contadino e mercante che col proprio ingegno è riuscito nel tempo ad accumulare ricchezze, diventando così il signore di Tareb, un villaggio sorto in una zona fertile dell’area medio-orientale, dove ha costruito la sua casa e fatto nascere i suoi affetti. Dedito alla famiglia, che è la sua più grande ricchezza, deve scontrarsi ogni giorno con Reba, la sua seconda moglie, capricciosa e volubile, che gli ha dato Munia, Zareda e Nikoula, mentre figli di primo letto sono Hania, Sefreth, Ramios ed Emaraes. Come un qualsiasi uomo dei nostri tempi, Jereb soffre d’insonnia e cerca di risolvere i dubbi che lo tormentano parlando con il suo Dio, confidandogli ogni sua pena e preoccupazione, sempre certo di ricevere da Lui conforto e la giusta ispirazione. Ormai vecchio e malandato, Jereb decide di partire per un viaggio avventuroso che lo porterà a capire pienamente il senso della vita e a rivedere con altri occhi il suo legame con Reba.
“Il Signore di Tareb” è un’opera ambiziosa e di ampio respiro, che si propone di catturare il lettore per la godibilità dell’intreccio, la varietà dei personaggi che interagiscono col protagonista e per la scrittura fluida e coinvolgente caratteristica dell’autrice.

Disponibile anche in versione ebook

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Informazioni aggiuntive

Autore

Elianora Pizzichini

Pagine

292

Formato

13×19 – con alette – con segnalibro ritagliabile

2 recensioni per Il signore di Tareb – carta

  1. lemezzelane.direttore@gmail.com

    Lettura davvero gradevolissima.
    Si tratta di un romanzo dal sapore antico, che narra le vicissitudini di un patriarca che ha fondato sul commercio e sulla fertilità della sua terra il successo suo e la prosperità della propria famiglia.
    In tarda età, la pace del suo piccolo regno verrà messa a dura prova dalle piogge e da alcune vicissitudini famigliari che spingeranno lui e suo figlio Nikoula a intraprendere un viaggio e a spingersi oltre il deserto, in un viaggio avventuroso e ricco di peripezie.
    Alle vicende di Jereb si intrecciano quelle dei membri della sua famiglia, fra cui spiccano memorabili personaggio femminili come Zareda e Munia.
    Un romanzo sull’importanza dei legami famigliari, del buon cuore e del perdono, narrato con grazia e ambientato in un tempo antico, quasi biblico, che ha il sapore delle antiche fiabe e dei miti.
    Ottima lettura!

    M.L.C.

  2. lemezzelane.direttore@gmail.com

    Quando si dice che in passato tutto era più bello e facile, sarebbe bene pensare a Jereb. Sebbene ambientata al tempo dei Fenici, la sua è una storia di incredibile modernità. Contadino arricchito che vive nella mezzaluna fertile, gravano sulle sue spalle il peso della famiglia – una famiglia allargata della quale è il patriarca, sebbene la sua non sia in alcun modo una figura patriarcale – e il compito di fungere da guida e da modello alla sua gente, e anche a coloro che lo conoscono solo come il signore di Tareb. Tutti chiedono a Jereb una parola, un gesto, una decisione definitiva, e lui ha solo il suo Dio a cui rivolgersi per conforto. Dio che, come tutte le divinità, è muto, e se parla lo fa per segni a stento decifrabili. Così Jereb brancola nel buio, sbaglia sapendo di sbagliare, sorretto solo dalla sua dirittura morale, da un senso preciso del bene e del male del quale, però, non si fida del tutto. Per questo motivo, un giorno decide di allontanarsi da tutto e da tutti e compiere un pellegrinaggio nel deserto, che lo porterà a rimettere le cose nella giusta prospettiva.
    Scritto con stile poetico e grande partecipazione, il romanzo è una lettura piacevolissima, che porta fatti e personaggi davanti agli occhi del lettore.

    M.G.B.

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