Descrizione
Chi può dire che un amore è legittimo e un altro no?
Chi ha il potere di negare diritti e imporre sofferenza?
Forse la politica, forse la società?
Politica e società siamo noi, che viviamo e amiamo ciascuno a modo nostro.
Cagliari, anno 1999: la prima volta in cui il diciannovenne Fabrizio posa gli occhi su Giorgio, è come se prendesse fuoco. Giorgio è un uomo gentile, sorride, e il solo contatto con le sue dita gli fa perdere l’equilibrio.
Questo è l’amore, e Fabrizio lo scopre così, affrontando tutta in una volta la consapevolezza che non solo esiste davvero un sentimento del genere, ma che può succedere anche con una persona del tuo stesso sesso. Perché è esattamente così che funziona per lui: scoprire di essere omosessuali significa anche scendere a compromesso tra quello che la società fa apparire e ciò che invece, tu senti dentro.
Giorgio è più adulto di lui, ha superato i trent’anni e non potrebbero sembrare più diversi, eppure la scintilla scatta per entrambi, diventa un fuoco che li travolge e che impone loro di provare, continuare a provare e non demordere.
Gli anni passeranno e costringeranno entrambi ad affrontare tutte le fasi del loro amore precario, privo di un riconoscimento ufficiale. Fasi di abbandono, di ripresa, di lavoro e di traslochi, che si poseranno sulle loro spalle senza che nessuno dei due abbandoni l’altro. Spiegano a entrambi, ma soprattutto a chi leggerà la loro storia, che nessun sentimento cambia natura sulla base di chi si ama. L’affetto è affetto, la passione rimane passione, anche quando riguarda due uomini anziché due persone del sesso opposto; non esistono differenze, ma soltanto il diritto a ritenersi uguali a tutti gli altri, una sorpresa che loro due dovranno attendere per ben sedici anni prima di vedere concretizzata.
“Tutto l’amore del mondo” si presenta così: un ritratto accorato di una storia come tante altre ma comunque peculiare: quella che racconta dell’amore ai tempi del DDL Cirinnà.
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