Antonio Amoruso

Antonio Amoruso nasce nel 1992 a Bisceglie (BT), in Puglia.
Vive l’infanzia tra Sicilia, Calabria e Puglia, tra distese di sabbia sconfinate, pinete, estati al mare e amici che sono famiglia, gioca e non sa cosa farà da grande.
A dodici anni scopre per la prima volta la sua terra natìa, così bella e così cruda. Ne è spaventato e affascinato. Inizia a scrivere sporadicamente in forma di diario, e poi di prosa.
Dopo le medie si iscrive al Liceo scientifico con il sogno di diventare un medico.
Questi sono gli anni della scoperta della vita nella sua prima forma, delle discoteche, e del divertimento. Delle prime delusioni d’amore e del doloroso romanticismo. Del lavoro come PR in discoteca, come animatore turistico e come cameriere, mestiere, questo, che svolgerà per undici anni e che gli permetterà di scavare e scovare le più disparate sfumature del genere umano.
A diciotto anni si sveglia un giorno la sua coscienza, attraverso l’influsso di una coppia di amici, Bruno e Valentina.
Suoi genitori spirituali, lo introducono al mondo dell’arte, della musica, della poesia e della bellezza. Scopre un’immensa sensibilità sopita, nei confronti della vita e di tutto ciò che ha un suono. Inizia a cercare quel suono e a riprodurlo a sua volta.
Prende lezioni di chitarra ma impara presto a suonarla da autodidatta. Impara allo stesso modo a suonare pianoforte e fisarmonica. Odia impegnarsi.
Viene folgorato da “La pioggia nel pineto” durante una lezione al liceo. La impara a memoria e decide di provare a scrivere a sua volta.
Il simbolismo di Baudelaire è qualcosa che lo affascina molto ed è subito presente nei suoi primi scritti.
Il sogno di fare il medico viene meno e si iscrive alla facoltà di Architettura.
Non se ne innamora mai e vorrebbe vivere d’arte. Esprimersi per mezzo di altri canali. Nonostante questo, si laurea, e dopo tre anni in Puglia, si trasferisce a Firenze dove vive e lavora tutt’ora come architetto.
Attualmente è attivo nel teatro, fotografa, suona e scrive canzoni. Collabora con un collettivo all’organizzazione di eventi musicali e culturali. E non smette di scrivere e di giocare.

Per Carmina ha pubblicato