Bistra Caparkova

In italiano il nome Bistra significa Limpida e, quando la mia nonna materna venne a sapere che non mi avevano dato il suo nome come da tradizione, mi ignorò per mesi. Mia madre si era ispirata al libro che leggeva durante la gravidanza, ed ecco che sono arrivata al mondo da un libro. Mio padre e mio fratello erano musicisti e, per empatia o passione (credo entrambe), lo sono diventata anch’io. Ho iniziato a scrivere poesie a fine adolescenza, dopodiché ho mollato; con l’acquisizione della meravigliosa lingua italiana, ho ripreso a scrivere. Mi ha molto aiutata la collaborazione con una rivista web che si chiama “La Rivista Intelligente”, nella quale ho incontrato accoglienza, stimolo e amore. Scrivere per me è come suonare, quindi o lo faccio con i mezzi che conosco (e conoscerò man mano che mi evolvo) o lascio perdere. Non ho bisogno delle stampelle del mio passato.
Da anni lavoro come tata, attività che mi permette il favoloso contatto con la prima infanzia e che è, per me, ispirazione artistica, evoluzione psicologica ed emotiva e realizzazione umana tramite la cura delle piccole e dei piccoli e la collaborazione con le famiglie che sento speciali.
Scrivo non “quando” e “perché”, ma ecco perché: mi bussa da dentro, mi duole, scrivo per comunicare, per dare, per scambiare. Ho questo vizio ossessivo che deriva dallo studio musicale imparato da piccola: mettere in discussione ogni vibrazione, distorcendola al punto da farla diventare luce.

Per Le Mezzelane Casa Editrice ha pubblicato