Roberta Nacci
Roberta Nacci vive da una decina di anni a Empoli, con i suoi gatti, dopo aver girovagato in almeno quindici case, portandosi dietro sempre e solo l’essenziale. Un filo lega questo girovagare: il fiume Arno, da Firenze alla provincia di Pisa, e le colline che accompagnano le sue curve e volute. Lei ama questa terra, intrisa dei passi degli antenati che qui hanno vissuto, lavorando la terra o guidando treni.
Ha frequentato il liceo classico e si è laureata in pedagogia prima che il corso di studi cambiasse nome. Lavora da più di vent’anni con i bambini nella scuola dell’infanzia e, negli ultimi due, in una scuola di “frontiera”, dove si mescolano lingue e colori della pelle diversi.
Ha avuto un amore importante e un figlio “di cuore”, in affido per vent’anni; poi l’amore è morto e il figlio è cresciuto, ma le loro voci hanno dimora nel suo cuore, sempre.
Questo è il quinto libro scritto nell’arco di dieci anni, romanzi che hanno bisbigliato al suo orecchio e lei ha messo su carta. Sì, perché le storie vengono prima scritte a mano e poi ricopiate. La mano va, raccogliendo immagini di personaggi che arrivano, spesso donne che raccontano la loro storia. Sono nati così: “Hisa e Folco dei mari”, “Figlia del cammino”, “Dall’altra parte del mare”, “Passaggio d’acqua” e adesso “Canto d’aria e sale”.
Ama camminare a piedi, sfidando una malattia che l’accompagna, svegliarsi presto, accendere il fuoco nella stufa quando è tempo, parlare con le amiche e leggere, con gli occhiali sul naso.
Per Le Mezzelane Casa Editrice ha pubblicato