La matrice – carta

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COD: ISBN 9788899964504 Categorie: , Tag: , ,

Descrizione

Il passato è morto, ma ha lasciato i suoi figli. È di nuovo tempo di sconfiggere il male. A ogni costo.

La vita di Claudio Belli, tranquillo architetto toscano, è sconvolta dall’improvviso manifestarsi di strane facoltà extrasensoriali. Preoccupato, si rivolge a un amico medico, il dottor Giovanni Corsini, che lo esamina assieme al suo primario, il professor Francesco Rocchi, neurologo di fama internazionale. Il comportamento ambiguo quest’ultimo di fronte al caso non convince Corsini, che, insospettito, comincia a indagare. Subito dopo però, muore in quello che sembra un banale incidente stradale. Ciò turba Claudio al punto da farlo decidere a confidarsi con l’amico Luca Serra. L’improvvisa comparsa di Guido Ferri e le sue rivelazioni inducono gli amici a sospettare che i recenti avvenimenti nascondano qualcosa di grosso e pericoloso. Il capitano Guerrini, superiore di Luca, messo al corrente degli eventi, decide di scavare nella vita del professor Rocchi, scoprendo un mostruoso legame con un passato che si voleva ormai sconfitto. Il capitano Guerrini, assieme al maggiore Igor Coen del Mossad raggiunge la clinica tedesca dove nel frattempo Claudio è scomparso, e, in un crescendo di colpi di scena, gli amici si ritroveranno a essere testimoni scomodi di un’azione sporca.

Informazioni aggiuntive

Autore

Marco Dal Forte

Pagine

312

Formato

15 x 21 – rilegato

1 recensione per La matrice – carta

  1. vito ditaranto

    Gli uomini peggiori sono quelli che non sanno di esserlo, perché continuano a ripetere ciò che impongono gli altri.(P. Cohelo)

    Il romanzo proposto da Marco Dal Forte rappresenta un fiore all’occhiello della letteratura gialla moderna. Il romanzo è strutturato in capitoli brevi e a mio parere è proprio questo il suo punto di forza che lo rende altresì semplice nella lettura unita in maniera complementare alla capacità di narrare un racconto in molteplici flashback. Su questa struttura si innesta il ritrovato gusto del narrare dell’autore e la riscoperta di generi tradizionali che, in un’ottica postmoderna, vengono citati e rivisitati con passione, ironia, con un ritrovato gusto di raccontare delle storie, ma in modo nuovo e con prospettive diverse, in cui il tempo narrativo è scomposto, in cui proliferano intrecci che si innestano sulla trama principale, si aggrovigliano polifonie di voci narranti in culture, tradizioni diverse e tutte presenti contemporaneamente.

    “…Guido Ferri stava facendo una partita a biliardo con due amici, compagni delle sue scorribande, quando il telegiornale del canale locale dette la notizia. In un primo momento, concentrato in un difficile tiro che lo vedeva impallato sia dai birilli che dal pallino, Guido non ci fece caso. Fu uno dei due amici, Beppe Fiorani, che, appoggiato alla stecca, guardava la televisione aspettando il suo turno di tiro disse: «Guido, ma Corsini non è quel medico che hai conosciuto al Don Bosco?» «Sì, perché?» rispose distrattamente Guido aggiungendo un’imprecazione. Aveva infatti sbagliato il tiro e bevuto un bel po’ di punti. «Stanno dicendo che è morto, l’hanno investito vicino all’ospedale. Un pirata della strada a quanto pare.»… Imboccò la superstrada; aveva bisogno di correre come se il vento, che la velocità gli faceva violentemente sbattere addosso, potesse soffiare via il profondo dolore misto alla rabbia che stava provando. Fino a quel momento non si era mai veramente soffermato a pensare quanto Giovanni significasse per lui…”

    “La matrice” è un romanzo appassionante.
    La scrittura di Marco Dal Forte è brillante, infarcita di espressioni che conferiscono un’impronta unica.
    Tutti i personaggi che troviamo nel libro hanno qualcosa che li contraddistingue. Non solo quelli principali, ma anche i secondari, dimostrando una cura notevole nella creazione dell’ambiente dove la vicenda si svolge.
    La trama è incalzante, gli intrecci perfetti e il finale sorprendente.
    Una vera gara di deduzione inserita nell’era moderna del giallo puro, dove l’intuizione e le capacità personali hanno ancora un ruolo fondamentale.
    Questo è un giallo perfetto per tutti gli amanti del genere e in particolare dei libri di Agatha Christie, perché come nei suoi romanzi vi si ritrova un’ottima storia, soggetti indimenticabili.
    E’ un libro che si vive come un film, dotato di una trama accattivante, di un procedere degli eventi ben scandito.
    L’autore caratterizza meticolasamente i personaggi e descrive lo svolgersi della storia approfondendo minuziosamente ogni azione o ambiente, mantenendo una prosa fluida.
    Marco Dal Forte dimostra una profonda conoscenza della narrativa giallistica che sfrutta egregiamente per incuriorise il lettore: alterna il prosieguo delle indagini ad approfondimenti di trama, rendendo sempre più enigmatica la vicenda.
    Questo libro non è un giallo d’azione, ma di intrigo, dove le descrizioni delle indagini sono molto accurate, come lo sono le reazioni dei personaggi agli avvenimenti, e i colpi di scena sono ben dosati, mai abusati.
    Altro pregio di quest’opera è che tra un nodo di trama e quello successivo c’è sempre tempo per metabolizzare l’evoluzione della storia.
    La lettura è fluida e la trama scorrevole: non si ha la minima difficoltà a riprendere il filo dopo una pausa.
    La storia è intrigante e misteriosa ma mai incomprensibile.

    Inizialmente il titolo del romanzo lascia perplessi. Capita tra un capitolo e l’altro di domandarsi il perché di una tale scelta.
    Ovviamente non sarò io a rispondere a questo quesito, ma non temete, sarà l’autore stesso a spiegare ogni cosa con un finale e un epilogo originali, affascinanti e anche un po’ inquietanti! e infatti il finale sarà l’origine, la radice di ogni causa, quindi la sua “Matrice”.

    Il finale ha un’aroma classica che sicuramente non lascia insoddisfatti, come una bottiglia di “Cardinal Mendoza” invecchiato il giusto tempo e da gustare lentamente.
    In definitiva “La Matrice” è un ottima lettura, consigliatissima agli amanti del genere.

    Imperdibile.

    Ora “Sorridi”. E quando avrai un momento di smarrimento o indecisione, fermati, aspetta e senti il tuo cuore.
    …a mia figlia Miriam con infinito amore…vito ditaranto.

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